
Cosa ti ha ispirato nella creazione della collezione per Studioart?
Sono partita dalla topologia della natura, lo studio dello spazio e delle sue interconnessioni. Il design della collezione si ispira alla capacità della natura di moltiplicarsi e combinarsi spontaneamente attraverso formule matematiche complesse. Questo concetto rispecchia anche il DNA di Studioart, dove nel processo di lavorazione convivono una componente naturale e una di progettazione e ingegneria matematica.
Qual è stato il tuo punto di partenza?
Tutto è iniziato dalla volontà di portare forme naturali negli interni, creare una nuova ‘esperienza immersiva’ attraverso volumi, matericità e illusione. Ho studiato i pattern ripetibili che si trovano in natura e ho cercato di riprodurli attraverso nuove sagome e nuove tecniche. Il risultato è una collezione eterogenea, che si ispira fortemente alla natura e testimonia la connessione natura, matematica e calcolo.
Il legame tra natura, design e matematica, un concetto affascinante su cui basare un progetto...
Hyperreal, Delta, Vector e Parallel... anche i nomi dei prodotti prendono spunto da concetti matematici. Esplorano concetti diversi ma interrelati, come l’infinito, il cambiamento, lo spazio e la ripetizione.
